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La Nieddu esprime solidarietà su dimissioni Tassone

La vice responsabile per il Lazio dell’Italia dei Diritti: “Si tratta di un gesto coraggioso che dovrebbe indurre le istituzioni e la cittadinanza tutta a fare qualcosa”

Roma - Nei giorni scorsi Andrea Tassone, presidente PD del X Municipio di Roma Capitale, ha rassegnato le dimissioni e rimesso il proprio mandato nelle mani del sindaco Ignazio Marino. Le forti pressioni esercitate dalla criminalità organizzata sul litorale lidense e i pochi strumenti utili ad arginarle sarebbero all’origine della decisione maturata dal minisindaco dimissionario, che ora ha per statuto 20 giorni di tempo per decidere se confermare o meno la propria decisione. Due le condizioni poste per un possibile dietro front: la nomina di un delegato del sindaco o un commissario per il litorale al fine di accorciare la distanza tra il Campidoglio e il municipio lidense e in secondo luogo, l’avvio della rotazione dei dirigenti apicali, dei funzionali amministrativi e dei vigili urbani del municipio. Nel frattempo, il Sindaco ha affidato la delega ad Alfonso Sabella, già assessore capitolino alla Legalità.

 

“Si tratta di un gesto coraggioso — ha detto Anna Nieddu, vice responsabile per la regione Lazio dell’Italia dei Diritti — che dovrebbe indurre le istituzioni e la cittadinanza tutta a fare qualcosa. Esprimo tutta la mia solidarietà ad Andrea Tassone perché, al di là degli slanci eroici e degli slogan meramente politici in base ai quali la legalità deve trionfare, le pressioni della criminalità organizzata sono reali e tangibili e spesso mettono alle strette chi vuole darsi da fare per cambiare le cose e compiere il proprio dovere con onestà. Questa decisione non va vista come un fallimento, né come una incapacità del minisindaco ad affrontare e risolvere la situazione. Occorre, invece, cambiare la prospettiva e guardare il gesto non tanto dal punto di vista politico, quanto da quello concreto: quand’anche tra venti giorni Andrea Tassone dovesse decidere di confermare le proprie dimissioni e quand’anche dovesse essere nominato un suo successore, il problema resterebbe. E, il suo successore si troverebbe in ogni caso da solo a combattere contro quella realtà effettiva  che è l’ombra mafiosa sul litorale lidense. Con una nuova nomina, si andrebbe a vanificare il suo forte e coraggioso gesto di denuncia della situazione. Dal punto di vista umano è una decisione comprensibilissima che, dovrebbe portare ad una presa di coscienza collettiva in modo tale da non lasciare soli chi ricopre certi ruoli e che quanti tentino di infilarsi nelle trame della legalità trovino nelle istituzioni e nei cittadini un fronte comune, un blocco compatto”.

La Nieddu manifesta il suo sostegno anche in merito alle due condizioni che Tassone avrebbe richiesto affinché possa decidere di revocare le dimissioni: “Non solo non si è reso connivente, perché molti per paura o per interesse personale avrebbero ceduto alle pressioni, ma ha anche focalizzato l’attenzione su due questioni molto importanti, quali la rotazione dei dirigenti degli uffici amministrativi e degli appartenenti alla polizia municipale, nonché l’individuazione di una figura che si ponga a metà strada tra il Campidoglio e il Municipio di Ostia. Quello della distanza è un problema molto sentito dai cittadini ostiensi, che spesso hanno manifestato il desiderio di una maggiore attenzione e vicinanza da parte dell’amministrazione centrale. Sono per questo sicura che con queste richieste si è schierato dalla parte dei cittadini raccogliendo molti dei loro consensi”.

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