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Crack sanità in Abruzzo, l’opinione della Del Fallo

La viceresponsabile regionale  dell’Italia dei Diritti: “Cause da ricercare nello scandalo Sanitopoli”

 

 

 

L’Aquila - “Già la vicenda Sanitopoli, ben prima del terremoto, aveva messo in grave crisi il sistema sanitario regionale. La chiusura della clinica Villa Pini, la più prestigiosa d’Abruzzo, ha contribuito in maniera determinante al declino delle strutture ospedaliere locali. I cittadini delle altre regioni hanno preferito recarsi altrove per le loro cure mediche. Auspichiamo quindi, che le risorse messe a disposizione dal governo per la ricostruzione della Regione siano in gran parte destinate al risolleva mento della sanità abruzzese”. Queste le dichiarazioni rilasciate da Barbara Del Fallo, viceresponsabile per l’Abruzzo dell’Italia dei Diritti, in merito al buco di 60 milioni delle Asl locali. Le strutture sanitarie devono affrontare i costi di tutti quei cittadini residenti, che a seguito dell’emergenza post terremoto si sono recati in ospedali di altre regioni. Inoltre, dal prossimo anno la Regione dovrà ottemperare al piano di rientro, versando nelle casse dello Stato 150 milioni l’anno.

 

Luigino Smiroldo, viceresponsabile per la Sanità dell’Italia dei Diritti, punta l’indice nei confronti della politica del governo: “Lo Stato con una mano dà e con l’altra toglie – sentenzia l’esponente del movimento guidato da Antonello De Pierro - Questa vicenda è una doppia beffa per la regione Abruzzo. È impensabile che sulla Regione gravino i costi dei residenti che vanno a curarsi nelle regioni limitrofe. Ed è ancora più sconcertante che l’Abruzzo, già duramente martoriato, dovrà far fronte al piano di rientro imposto dal governo. Chiedo che il debito sia immediatamente azzerato”.

 

 

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