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Sciopero fame operai Eaton di Massa, preoccupazione della Ferrari

La responsabile per la regione Toscana dell’Italia dei Diritti: “Questo atto disperato ci fa capire quanto sia terribile non avere altra forma di lotta se non quella estrema a cui stiamo assistendo”

 

Firenze – Continua la protesta dentro e fuori lo stabilimento della Eaton che con grande forza di volontà prosegue da ormai più di due giorni e che vede come protagonisti i 304 operai licenziati dalla multinazionale. Dal 15 di dicembre gli ex dipendenti dell’azienda, la quale non ha voluto concedere 12 mesi di cassa integrazione in deroga neanche a seguito della proposta del sindaco di Massa Roberto Pucci di comprare le aree, sono senza lavoro. Sette di loro si sono chiusi in fabbrica e hanno iniziato lo sciopero della fame ed altri tengono aperto il presidio giorno e notte dentro le tende nel piazzale davanti ai cancelli dello stabilimento.

La responsabile per la regione Toscana dell’Italia dei Diritti, Emanuela Ferrari, esprime la sua solidarietà agli operai vittime di questi tagli, e prosegue commentando: “Purtroppo questo fa parte di logiche capitalistiche a livello internazionale dove le multinazionali si muovono da territorio a territorio senza ovviamente preoccuparsi del tessuto sociale e dell’impatto che può avere una loro delocalizzazione, dato che la loro priorità è sempre e solo la massimizzazione del profitto”.

L’esponente del movimento extraparlamentare fondato da Antonello De Pierro continua aggiungendo: “Senza dubbio il mio plauso va al sindaco e all’amministrazione regionale che stanno cercando di portare avanti il tentativo di acquistare l’area per attuare un processo di reindustrializzazione che possa ridare un futuro non solo agli operai della Eaton ma a tutto il territorio. La politica si deve riappropriare di decisioni che le competono e non può continuare a delegare alla finanza e all’economia la crescita e la sostenibilità del territorio”.

La Ferrari nel concludere il suo vivo commento ribadisce: “La politica deve fare delle scelte precise, molto decise e che puntino a creare futuro per  i lavoratori della Eaton, per i loro figli e per i loro nipoti cercando in ogni modo di contrastare queste logiche capitalistiche che purtroppo come un virus si sono diffuse a livello internazionale”.

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