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Chiuse le indagini su Cosentino e la Camorra, il commento di Barbato

Il responsabile per le Mafie e la Criminalità Organizzata dell’Italia dei Diritti: “In Campania  funziona sostanzialmente così, è il vertice del PdL a ottenere consenso e a elargire favori in cambio di voti”


Roma – La procura distrettuale di Napoli ha chiuso le indagini sui presunti collegamenti tra politica e Camorra che vedono coinvolto il deputato del PdL, Nicola Cosentino. Secondo le accuse dei pm Alessandro Milita e Giuseppe Narducci infatti, Cosentino avrebbe garantito rapporti fra imprenditoria mafiosa, pubbliche amministrazioni ed enti a partecipazione pubblica, e contribuito al riciclaggio e al reimpiego delle provviste finanziarie provenienti dal clan dei Casalesi. Inoltre gli vengono contestati manovre per influenzare le strategie politiche in materia di rifiuti.

 

Francesco Barbato, responsabile per le Mafie e la Criminalità Organizzata dell’Italia dei Diritti, interviene così sulla questione: “In Campania funziona sostanzialmente in questo modo, è il vertice del PdL e non solo Cosentino a ottenere consenso e a elargire favori in cambio di voti, assieme al terzo convitato che si somma alla politica e agli affari, la Camorra. Non pochi sono i nomi degli esponenti del centrodestra indagati dalla Direzione Distrettuale Antimafia di Napoli, penso ad esempio agli onorevoli Luigi Cesaro, Mario Landolfi, Paolo Russo, e al senatore Vincenzo Nespoli.

 

“Insomma – afferma l’esponente del movimento guidato da Antonello De Pierro –, la  classe dirigente del PdL continua tutt’oggi, sia nelle cariche istituzionali sia in quelle di partito, a rappresentare questo indegno e inaccettabile rapporto con il crimine organizzato. Per 16 anni hanno strumentalizzato la questione dell’emergenza rifiuti nel territorio Campano al solo scopo di spartirsi e divorarsi 2 miliardi di euro, denaro servito per alimentare le clientele politiche e gli affari con la camorra, piuttosto che per rendere pulita Napoli e la sua Regione”.

 

In un tale scenario Barbato ritiene di voler fare di più per denunciare il fallimento della politica attualmente al governo e per liberare i campani dalla malavita e dall’immondizia: “Quest’oggi domanderò al procuratore della Repubblica di Nola, Paolo Mancuso, un incontro per rappresentare la grave situazione che stanno vivendo gli abitanti di Boscoreale e Terzigno nella discarica Cava Sari, disagi che creano pericolo anche per la salute pubblica, come ben mi hanno evidenziato gli stessi comitati cittadini. Il nostro impegno è in continua difesa dell’ambiente, della legalità e dei diritti degli italiani”.

 

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