Il responsabile per la provincia di Bologna dell’Italia dei Diritti: “Le agitazioni del Pratello rientrano in un clima di penalizzazione che il nostro Governo porta avanti ostacolando la sopravvivenza di numerose strutture pubbliche e private”
Bologna – “Le agitazioni sindacali che hanno coinvolto di recente il carcere di Pratello, rientrano in un clima di penalizzazione che il nostro governo porta avanti ostacolando la sopravvivenza di numerose strutture pubbliche e private. La Regione non appoggia di certo questo comportamento e forse, per tale motivo, l’Emilia Romagna è sfavorita in maggior misura”. Dure le parole del responsabile per la provincia di Bologna dell’Italia dei Diritti, Marcello De Giorgio, nell’esprime il suo parere in merito al grido di allarme lanciato dai rappresentati dei lavoratori della polizia penitenziaria del carcere minorile bolognese, a causa della condizione di sovraffollamento della struttura e dell’enorme mole di lavoro a carico degli esigui dipendenti. Molti detenuti sono infatti costretti a dormire a terra in quanto non ci sono più posti letto, e gli agenti di polizia si sono visti revocare ferie e permessi per non lasciare la gestione priva di personale.
“Se il centrodestra non intende promuovere un’inversione di tendenza – incalza l’esponente del movimento guidato da Antonello De Pierro –, problemi come quello sorto nella struttura del Pratello, si intensificheranno ancor di più. Mi chiedo se gli eccessivi disagi dei reclusi minorenni non faciliteranno episodi ben più gravi, penso ad esempio ai suicidi. Non mi stupirebbe tutto questo, purtroppo negli altri penitenziari dove i detenuti sono maggiorenni, tragedie del genere sono all’ordine del giorno”.