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Ecopass e furgoni, il commento di Vedova

Il responsabile per l'Ambiente dell’Italia dei Diritti: “Invece di violare i diritti dei commercianti si investa in trasporti sostenibili e in tecnologie in grado di diminuire le emissioni di C02”


Milano - “Oltre all’inutilità più volte dimostrata dell’Ecopass, il quale non solo non ha diminuito l’inquinamento ma non ha neanche apportato nessun effetto benefico sulla salute degli abitanti, ora si cerca di penalizzare anche i commercianti”. Questo il commento polemico di Alberto Maria Vedova, responsabile per l’Ambiente del movimento Italia dei Diritti rispetto alla delibera del Comune di Milano sul divieto di circolazione di tutti i veicoli commerciali all'interno dell'area Ecopass che sarebbe dovuta entrare in vigore dal primo gennaio 2010. Come comunicano dalle associazioni che hanno presentato il ricorso, Unione del Commercio di Milano, Confartigianato Apa Milano Monza e Brianza, Apam (artigiani), Fai Milano (autotrasportatori), Alsea (spedizionieri) e Unione artigiani, la quarta sezione del Tar della Lombardia oggi ha accolto la richiesta di sospendere la delibera. Inoltre, informano in una nota, queste associazioni hanno sottoscritto un documento condiviso con Federdistribuzione e Cdo Milano nel quale si evidenziano tutte le criticità che, con questo divieto, si creerebbero e si andrebbero a ripercuotere sul sistema economico milanese. L'udienza per discutere il ricorso nel merito è fissata per il 23 febbraio 2010. “Per diminuire lo smog – ha continuato l’esponente del movimento presieduto da Antonello De Pierro -  non si possono concepire aree chiuse o semi chiuse al traffico. In questo modo si violerebbero i diritti dei commercianti, i quali devono usufruire del servizio di carico e scarico merci e, inoltre, si aumenterebbe il traffico fuori dall’area con ingorghi insostenibili e dentro l’area negli orari consentiti al transito. Quello che occorre è investire in energie pulite, in trasporti sostenibili e in tecnologie in grado di diminuire le emissioni di C02. Trasporti pubblici più efficienti e veicoli meno impattanti ridurrebbero l’inquinamento con valori considerevoli, di sicuro più alti dell’inutile 0,77 percento dell’Ecopass”.

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