Il vicepresidente dell’Italia dei Diritti: “Il Governo cerca di minimizzare quando invece dovrebbe rivedere quei patti di amicizia così onerosi e umilianti che Berlusconi ha firmato con Gheddafi”
Roma – “È in questo modo ignobile che il paese di Gheddafi ricambia la benevolenza di Berlusconi, l’ospitale servilismo con cui solo pochi giorni fa il leader libico è stato accolto in Italia, con tanto di hostess compiacenti, inchini ossequiosi e soprattutto 5 miliardi di dollari come risarcimento per il nostro passato coloniale in Libia”. Il vicepresidente dell’Italia dei Diritti, Roberto Soldà, sintetizza così il gravissimo caso del motopeschereccio di Mazara del Vallo mitragliato da una motovedetta libica nei giorni scorsi. Nel pomeriggio di oggi il ministro degli Esteri, Franco Frattini, dovrebbe riferire alla Camera sulla vicenda, ma ha già sottolineato che i rapporti diplomatici con la Libia non subiranno cambiamenti. Il ministro dell’Interno, Roberto Maroni, ha fatto sapere che Tripoli ha presentato le sue scuse ufficiali, tuttavia sia per la Lega sia per le opposizioni parlamentari non basta chiedere il perdono, bensì è necessario salvaguardare la dignità dell’Italia e ridefinire le regole di ingaggio.
Poi Soldà, parlando a nome del movimento guidato da Antonello De Pierro, ha ricordato che “è doveroso che il Governo riferisca in Aula, con le opportune spiegazioni, su questo episodio che oserei definire drammatico, visto che solo per puro caso i colpi sparati ad altezza uomo non hanno provocato morti tra l’equipaggio del nostro peschereccio. A meravigliarmi – incalza Soldà – è la passiva accettazione che le istituzioni italiane stanno palesando, ciò significa che abbiamo totalmente perso autorevolezza, credibilità e peso diplomatico a livello internazionale”. E ancora: “Le banali scuse accontentano solo i bambini – dichiara furibonda la seconda carica dell’Italia dei Diritti –, e questo Governo invece di sottolineare la gravità dei fatti cerca di minimizzare”.
Quanto alla possibilità di ridefinire i trattati internazionali e risolvere la spinosa questione delle acque contese tra Italia e Libia, Soldà non reputa la soluzione sufficiente e pretende di più: “Bisogna assolutamente rivedere le relazioni di eccessiva amicizia con Gheddafi, modificando completamente i rapporti politici con il suo paese e rimettendo in discussione quei patti di cooperazione così onerosi e umilianti che il nostro premier ha già firmato con il colonnello”.