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Stop del Consiglio di Stato ai rincari sul Gra, il punto di Marinelli

Il responsabile per la Tutela dei Consumatori del’Italia dei Diritti:”La sentenza del Consiglio di Stato mi sembra ben poca cosa rispetto all’atavica carenza di servizi pubblici con cui i romani devono fare i conti tutti i  giorni”

 

Roma – Il Consiglio di Stato ha confermato la sospensione dei rincari dei pedaggi sui caselli autostradali d’immissione al Gra disposta dal Tar del Lazio, respingendo il ricorso presentato dalla presidenza del Consiglio dei ministri e dall’Anas. Il balzello era stato già sospeso dal 5 agosto scorso a seguito del ricorso presentato dal presidente della Provincia Nicola Zingaretti, che per primo si era mosso contro la decisione del Governo di aumentare i pedaggi ricorrendo al tribunale regionale.”Siamo di fronte al condannato a morte a cui si dà la possibilità di scegliere come farla finita – ha detto Vittorio Marinelli responsabile per la Tutela dei Consumatori dell’Italia dei Diritti – perché il pedaggio sul Gra sarebbe stato l’ennesima vessazione per quei dannati che ogni giorno impiegano due o tre ore del loro tempo per recarsi a lavoro. Purtroppo a differenza degli antenati amministratori, che avrebbero creato una rete ferroviaria adeguata, gli attuali saccheggiatori della cosa pubblica hanno lasciato alle greggi dei trattori di campagna, tra cui anche il raccordo anulare, definito addirittura grande”.

 

La decisione oltre al plauso del presidente Zingaretti ha riscosso il consenso delle associazioni dei consumatori e dei comuni dell’hinterland romano che fin dall’inizio si erano dichiarati contrari al provvedimento che sarebbe andato a pesare sulle tasche dei pendolari.”Chiunque faccia un confronto con le altre capitali europee come Madrid – ha proseguito nella polemica l’esponente del movimento guidato da Antonello De Pierro – si rende conto di quanto questo risulti essere impietoso. Basti pensare alle 11 linee della metropolitana, ai tre raccordi anulari, e alle autostrade urbane presenti nella capitale spagnola. Ciò premesso, poca cosa appare la conferma del Consiglio di Stato della sentenza del Tar, quando qualsiasi pendolare baratterebbe il pedaggio in cambio delle 11 linee metropolitane che i romani si possono anche sognare”.

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