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Tagli all’unità malattie infettive di Pescara, la Aprile obietta

La viceresponsabile per la Sanità dell’Italia dei Diritti:“ Non bisogna colpire servizi fondamentali per il cittadino, altrimenti si rende impossibile la prevenzione”

 

Roma – “I tagli vanno effettuati sui tanti sprechi presenti nel mondo della sanità, non su quei servizi fondamentali per i cittadini deputati all’assistenza e alla prevenzione”. Dura presa di posizione di Antonella Aprile, viceresponsabile per la Sanità dell’Italia dei Diritti, in merito alle riduzioni di mezzi e personale dell’Unità operativa malattie infettive dell’ospedale di Pescara. In una sola area del nosocomio, rispetto alle due previste, sei medici e un primario hanno in carico 1200 pazienti cronici, per circa 50 prestazioni al giorno. Sieropositivi e tubercolotici vengono assistiti nello stesso reparto, che nei prossimi mesi potrebbe perdere altre quattro unità di personale. “Le esigenze di produttività e di impresa delle Asl – commenta amaramente l’esponente del movimento presieduto da Antonello De Pierro – non possono contemperarsi a quelle di cura, assistenza e soprattutto ai compiti di prevenzione affidati ai medici. Si è abbassata l’attenzione mediatica per l’HIV, ma l’infezione non è stata affatto debellata, anzi le modalità di trasmissione mutano. Nel nostro paese  il rapporto eterosessuale è la prima causa di contrazione pertanto – conclude la Aprile – fulcro del contrasto alla malattia resta la prevenzione, di cui andrebbero incrementati i programmi, anziché decurtati i fondi a disposizione”.

 

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