Il responsabile per la Tutela dei Consumatori dell’Italia dei Diritti: “Assurdo importare prodotti dei quali dovremmo essere gli unici produttori, prepariamoci all’avvelenamento sistematico dell’umanità”
“Nulla di nuovo, o anzi antico e moderno allo stesso tempo, in quanto ci avviamo in un’epoca di OGM dove sarà normale vedere i sorci verdi e magari pure blu”. Questo il duro e sarcastico commento del responsabile per la Tutela dei Consumatori dell’Italia dei Diritti, Vittorio Marinelli, in seguito all’ormai tristemente noto fenomeno delle ‘mozzarelle blu’ sul quale la Procura di Torino sta indagando tentando di far luce anche sull’importazione della materia prima per la produzione dei latticini, ovvero il latte straniero. Intanto da un primo esame dell’Istituto zooprofilattico di Trento, emergerebbe la presenza di un batterio nelle confezioni di formaggio sequestrate. Prosegue sdegnato l’esponente del movimento presieduto da Antonello De Pierro: “Questo batterio tutto sommato ha il merito di preparare i consumatori ad un futuro prossimo venturo, dove sarà normale avere le squame e cose similari. A parte ciò, il tutto sembra inserirsi all’interno di un coerente disegno di avvelenamento sistematico dell’intera umanità. Infatti col passare del tempo vediamo come noi italiani, che eravamo gli alfieri del mangiare bene con la dieta mediterranea, abbiamo sempre più abbandonato questa in favore del cosiddetto cibo spazzatura”. Visto che l’allarme sulle mozzarelle blu è stato lanciato dalla segnalazione di una consumatrice e non dagli organi sanitari, Marinelli dà una stoccata alle autorità pubbliche atte alla prevenzione dei fenomeni di adulterazione alimentare e al perverso sistema che ha generato il paradossale meccanismo che vede l’Italia importare cibi tipici della sua tradizione culinaria: “Grassi al posto della verdura, diete iperproteiche al posto della verdura, forse, in questo quadro desolante, dopo il massacro delle strutture per la repressione delle frodi e delle contraffazioni, è che una volta tanto il batterio come il produttore è tedesco anziché italiano. D'altronde – conclude Marinelli -, siamo buoni solo ad esportare il genio e l’inventiva, vedi la pizza e il caffè ormai internazionali, e ad importare addirittura prodotti dei quali dovremmo essere gli unici produttori titolati”.