Il responsabile per il Lazio dell’Italia dei Diritti: “Mi stupisco dell’ingenuità degli italiani che ancora credono che Striscia la notizia e la neo governatrice siano indipendenti e liberi”
Roma – “Il primo pensiero al riguardo mi riporta ad una storica casa discografica chiamata ‘La voce del padrone’: stupisce l’ingenuità degli italiani che ancora credono che Striscia la notizia così come la Polverini siano indipendenti e liberi di dire quello che gli pare e piace”. Con queste parole il responsabile per il Lazio dell’Italia dei Diritti, Vittorio Marinelli, commenta la notizia relativa al video mandato in onda dal programma satirico di Antonio Ricci, riguardante il dialogo intercorso tra la neo presidente del Lazio, Renata Polverini, e il sindaco di Latina, Vincenzo Zaccheo. Nel corso della conversazione rubata dalla telecamere di Striscia, Zaccheo sembra screditare agli occhi della Polverini il collega e senatore Claudio Fazzone del Pdl, e incoraggiare la governatrice ad inserire tra i suoi nuovi impegni anche quello di raccomandare le figlie dello stesso sindaco.
“Appare palese – continua con sarcasmo l’esponente del movimento guidato da Antonello De Pierro – come la ‘neo governatrice di Palazzo Grazioli’ vada a prendere dal datore di lavoro la lista delle pulizie da fare come ogni brava governante di casa. Allo stesso tempo il padrone, ossia Silvio, chiama i suoi dipendenti lautamente stipendiati, incaricandoli di far capire chi comanda nel Lazio, questo nel caso in cui l’ex compare Gianfranco, inizi a credere un po’ troppo alle sue eccessive esternazioni. In conclusione – afferma Marinelli – rimane quindi il problema pericoloso di uno strumento solo apparentemente innocuo come una trasmissione satirica che svolge invece il compito di killeraggio del nemico di turno, in mezzo all’ingenuità degli italiani che ridono beati dell’ultimo bagno di sangue”.