Il vice responsabile regionale dell’Italia dei Diritti: “Bisogna che tutte le imprese rispettino le regole sulla sicurezza. Le infrazioni devono essere punite”
Roma – “I drammatici incidenti sul lavoro accaduti questi giorni ripropongono l’analisi di un punto cardine dell’intera normativa sulla prevenzione degli infortuni di questo paese bello e sfortunato: la mancanza di certezza della pena, ovvero il fondamento principe di ogni legge e di ogni norma”. E’ questo il commento del vice responsabile per il Lazio dell’Italia dei Diritti, Carmine Celardo, alla notizia della morte di un altro operaio a Pomezia presso l’Ecosistem spa, dopo il decesso dell’altro lavoratore presso la centrale elettrica di Civitavecchia avvenuto circa una settimana fa, è il secondo morto sul lavoro nel Lazio. “Se non vi è certezza della pena, tutte le leggi e le norme, repressive o preventive che siano, sono inutili ed inefficaci. Anzi sono dannose per il libero mercato perché – continua Celardo - di fatto condizionano e inquinano la libera concorrenza. Coloro che ignorano tutto o parte delle norme tecniche di prevenzione praticano prezzi molto più bassi, togliendo lavoro a chi invece si accolla oneri e costi per la
sicurezza che si riflettono poi sui prezzi finali.” Il vice responsabile per il Lazio per l’Italia dei Diritti chiama poi alla manifestazione: ”Giustizia per tutti i morti sul lavoro. Questo deve essere il grido di guerra per tutti coloro che hanno ancora a cuore questa Nazione, per
scendere in piazza contro chi propone leggi fratricide, come la
cancellazione dello Statuto dei Lavoratori ”.
L’esponente del movimento presieduto da Antonello De Pierro termina aggiungendo: ”La sicurezza sul lavoro deve essere una delle priorità della nuova amministrazione della Regione Lazio, quindi deve stanziare le risorse e organizzare meglio gli ispettori. La regione deve capire che le morti bianche non sono un male necessario e che bisogna adoperarsi per far rispettare le regole sulla sicurezza.”