La viceresponsabile per la Lombardia dell’Italia dei Diritti: “La burocrazia non può prevalere sul buon senso”.
“Quello che è avvenuto è un gravissimo episodio di malasanità, che mi lascia sconcertata. Il compito primario dei medici, così recita il giuramento di Ippocrate, è salvaguardare le vite umane soprattutto dei più deboli”. Interviene così la viceresponsabile lombarda dell’Italia dei Diritti Maruska Piredda sulla notizia della morte della bambina nigeriana di 13 mesi avvenuta a causa di presunti ritardi nelle cure al Pronto Soccorso dell’ospedale Uboldo di Cernusco sul Naviglio, in provincia di Milano. Il ritardo, verificatosi fatale, sarebbe stato determinato da una tessera sanitaria scaduta che il padre, giovane nigeriano, non aveva potuto rinnovare.
“La burocrazia e i nodi amministrativi – conclude l’esponente del movimento presieduto da Antonello De Pierro – non possono prevalere sul buon senso e sulla professionalità propria della professione medica. La vita è un bene costituzionale che va difeso”.