«Non solo non si rispettano i limiti di velocità, ma sono troppi i “furbetti” che, approfittando di uno scarso controllo, accedono indisturbati a un’area a traffico limitato». Queste le parole del vicepresidente dell’Italia dei Diritti, Roberto Soldà, che denuncia come il giardino più famoso di Roma nel mondo sia diventato ormai un via vai di auto e moto spesso senza permesso e incuranti dei limiti di velocità.
L’accesso al parco è poi controllato da un sistema di telecamere per il controllo delle targhe degli autorizzati. Installato il 20 aprile del 2007, il sistema di videosorveglianza ai tre varchi che permettono l´accesso all’area, però non sarebbe mai entrato in funzione. Inoltre, il mancato controllo da parte dei vigili urbani, ha permesso che Villa Borghese restasse ancora più in balia del traffico.
«È paradossale che in uno dei parchi più belli della nostra città pedoni, mamme con carrozzine e ciclisti debbano stare con gli occhi ben aperti per attraversare il viale centrale di Villa Borghese perché le auto passano a tutto gas – continua l’esponente del movimento presieduto da Antonello De Pierro –. La gente si reca al parco per rilassarsi e per allontanarsi dal caos metropolitano. L’amministrazione comunale dovrebbe intervenire affinché Villa Borghese ritorni ad essere quel paradiso di pace per i romani e i turisti».
Sicuramente il ripristino degli occhi elettronici potrebbe sensibilmente scoraggiare l’entrata di veicoli non autorizzati, non solo per preservare il polmone verde più grande del centro storico e i suoi monumenti dai danni prodotti dallo smog, ma soprattutto i visitatori del parco dai pericoli delle auto pirata. «Come Italia dei Diritti ci auguriamo che questa denuncia venga raccolta dagli organi competenti e che ci sia presto una concreta azione da parte del Comune per restituire ai cittadini una Villa Borghese più vivibile e sicura».