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Poche donne nelle istituzioni siciliane, l’analisi della Lusi

La responsabile per le Pari Opportunità dell’Italia dei Diritti: “Alle donne ai vertici si richiedono impegno e capacità, per gli uomini la professionalità è un optional”

 

 

“Il dato che è emerso dalla ricerca del Pd riguardo alla regione Sicilia non fa altro che riflettere una situazione nazionale che mette l’Italia agli ultimi posti tra i paesi democratici come capacità di coinvolgimento delle donne nelle istituzioni”. Queste le prime amare parole della responsabile per le Pari Opportunità dell’Italia dei Diritti Patrizia Lusi all’indomani della diffusione dei dati di una ricerca del Partito Democratico sulla scarsa presenza delle donne nelle istituzioni siciliane, percentuale che aggrava la già bassa rappresentanza a livello nazionale. Spiega l’esponente del movimento presieduto da Antonello De Pierro: “In particolare, alle poche donne presenti nei vertici di partito o nei posti chiave delle amministrazioni pubbliche e degli enti privati, vengono richiesti capacità, impegno, preparazione e competenza mentre  agli uomini che occupano le medesime posizioni non è imposto alcun tipo di professionalità specifica”. Polemizzando contro il disinteresse della politica verso le delicate tematiche legate al sostegno delle esigenze familiari, la Lusi conclude con una stoccata proprio verso coloro che di questi problemi dovrebbero occuparsi: “La difficoltà delle donne di entrare in politica dipende anche da politiche sociali e della famiglia insufficienti sia a livello nazionale ma soprattutto a livello di enti locali. La scarsità di asili nido comunali o aziendali, ad esempio, determina la fuoriuscita dal mondo del lavoro di una grossa percentuale di donne dopo la nascita del primo figlio”.

 

 

 

 

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