Il vicepresidente dell’Italia dei Diritti: “Bisogna dare a tutti la possibilità di esprimere la propria fede”
“Uno Stato laico come l’Italia deve permettere a tutti di professare ed esprimere liberamente la propria fede”. Questo il parere del vicepresidente dell’Italia dei Diritti Roberto Soldà in riferimento all’accoglimento, da parte della Corte Europea dei Diritti dell’Uomo, del ricorso presentato dall’Italia contro la sentenza che giudicava contraria alla libertà di religione la presenza del crocefisso nelle aule scolastiche. In attesa che la Grande Camera della Corte di Strasburgo stabilisca in maniera definitiva se tale simbolo religioso può restare nelle classi o deve essere rimosso, l’esponente del movimento presieduto da Antonello De Pierro analizza i risvolti della vicenda. “La questione – evidenzia Soldà - mette a nudo l’incapacità della politica di raccogliere gli input dalla società civile e fornire poi delle risposte idonee. Non si tratta di voler togliere aprioristicamente il crocifisso ma di contemperare le necessità e le rivendicazioni derivanti dall’avere classi scolastiche con bambini di culture e religioni diverse. La politica – conclude Soldà – deve essere in grado di raccogliere la sfida dell’integrazione e fornire soluzioni adeguate”.