La viceresponsabile per Roma dell’Italia dei Diritti: “La poca serietà delle aziende mette per strada 60 famiglie”
“Il caso Tils sta passando, come tanti altri in questo momento di crisi, sotto il più assoluto silenzio. I media, con i dovuti distinguo, sono molto più impegnati a fare gossip che a informare il paese sulle tragedie che si consumano ogni giorno”. Queste le parole di Antonella Sassone, viceresponsabile per Roma dell’Italia dei Diritti, in merito al disagio provocato da Telecom Italia per aver venduto una parte della TILS - ex Telecom Italia Learning Services - alla società HRS, generando assunzioni parziali che hanno escluso quasi sessanta dei 160 lavoratori aquilani e romani. Spiega l’esponente del movimento presieduto da Antonello De Pierro: “Tils, come le più famose Eutelia e Alcoa, non è un’azienda in crisi anzi è una società che in un periodo di recessione mantiene un apprezzabile fatturato ma ciononostante viene smembrata da soggetti di dubbia moralità mediante i giochetti delle vendite fittizie, della cessione di un ramo d’azienda e delle mille scatole cinesi che servono solo a distruggere un’impresa facendo arricchire l’amico di turno. Purtroppo – conclude la Sassone - dietro tutto ciò ci sono i lavoratori e le loro famiglie che si trovano senza occupazione, che gridano la loro rabbia con la speranza che lo Stato si assuma finalmente le sue responsabilità”.