La responsabile meneghina dell’Italia dei Diritti: “Inadeguate le misure quali ronde e giustizia fai da te, i cittadini chiedono forme di tutela concrete”
“Il fatto accaduto a Rho è un chiaro indicatore di alcune contraddizioni fondamentali come il malessere dovuto all'instabilità, all'incertezza, all'incognita del quotidiano, in cui versano molti giovani e che sta assumendo proporzioni sempre più incontrollabili e che dà luogo ad atti inconsulti che talvolta giungono a epiloghi estremi come l’omicidio che si è verificato nella provincia milanese”. Queste le prime parole della responsabile per Milano dell’Italia dei Diritti Annalisa Martino sull’uccisione a Rho di un giovane da parte di un ex impiegato di banca causata da una rissa avvenuta perché l’assassino aveva molestato la fidanzata della vittima. Prosegue polemica l’esponente del movimento presieduto da Antonello De Pierro: “Quanto avvenuto dimostra l'assoluta inadeguatezza delle misure di ‘sicurezza’ finora adottate dal nostro Governo che, con iniziative quali ronde e giustizia fai da te, soddisfa il mal di pancia della gente ma non garantisce l'effettiva tutela dei cittadini. Il fatto che l'aggressore sia un italiano e non uno straniero dimostra quanta demagogia ci sia nella denuncia gratuita e nella caccia all'untore che negli ultimi tempi si è scatenata contro gli immigrati. Ci suggerisce inoltre – conclude la Martino - che accanendoci contro i soliti capri espiatori si perdono di vista i veri e più seri problemi della gente. La parola d'ordine, prima ancora che ‘controllo’ e ‘repressione’, dovrebbe essere ‘prevenzione’ e, insieme a questa, ‘attenzione’ reale e non mistificata ai quesiti dei cittadini”.
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