Il vicepresidente dell’Italia dei Diritti: “Sono del tutto inutili, si pensi a garantire maggiore trasparenza nelle gare d’appalto”
“Gli strumenti per il controllo della corretta esecuzione dei lavori pubblici esistono già, basterebbe applicarli con trasparenza”. Così il vicepresidente dell’Italia dei Diritti Roberto Soldà si scaglia contro le ordinanze recentemente firmate dal sindaco Alemanno, inserite nel regolamento per gli scavi da parte di aziende di pubblico servizio. Queste prevedono tra l’altro la nomina di trentacinque ispettori con potere di elevare multe fino a cinquecento euro per lavori eseguiti non correttamente; le sanzioni possono essere comminate anche nei giorni successivi il termine dei lavori, con l’obbligo inoltre in capo alle aziende di ripristinare in ogni caso il manto stradale. Si tratta dell’ennesimo tentativo di risolvere l’annosa questione delle buche di cui sono costellate le strade della Città Eterna. Una soluzione che per il vicepresidente del movimento presieduto da Antonello De Pierro, “rappresenta solo un’inutile duplicazione degli incarichi, dal momento che esiste già la figura del direttore dei lavori deputata al controllo sull’esecuzione degli stessi”. La questione, per Soldà, va risolta a livello normativo diversamente, “impedendo cioè alle società autrici di una cattiva gestione dei lavori di poter nuovamente partecipare alle gare d’appalto, da condursi con severità e trasparenza. Occorre inoltre – conclude Soldà - rescindere i contratti con le aziende che operano male, come peraltro è avvenuto con la Global Service di Alfredo Romeo”.