Il responsabile ligure dell’Italia dei Diritti: “Va bene il rigore, ma la salute pubblica non è derubricabile a mera questione di bilancio”
Genova – “Sono apertamente solidale con la protesta dei medici che si battono contro un’imposizione che li limita fortemente nella valutazione e scelta dei farmaci più idonei alla cura di determinate patologie”. Maurizio Ferraioli, responsabile per la Liguria dell’Italia dei Diritti, ha così criticato la richiesta inoltrata dalla Asl 4 del Tigullio ai medici di famiglia di contenere le prescrizioni di medicine per non far lievitare la spesa, stabilendo un tetto annuale di budget in termini di numero massimo di confezioni, con tanto di sanzioni in caso di sforamento. “È intollerabile – ha aggiunto l’esponente del movimento guidato da Antonello De Pierro- scaricare sui professionisti di famiglia delle responsabilità ragionieristiche che non competono loro. Le Asl sono aziende a tutti gli effetti che vanno gestite da personale qualificato e oculato, ma non si può condizionare la salute pubblica a un vincolo di bilancio sganciato da necessità di carattere terapeutico. Tanto più in una realtà come quella in questione, dove c’è una forte presenza di popolazione anziana”. A questo proposito è intervenuto anche Manlio Caporale, responsabile per Sanità dell’Italia dei Diritti, che ha rilasciato la seguente dichiarazione: “Deve essere possibile valutare il quantitativo di medicinali sulla base del numero di unità di pazienti presi in carico e delle patologie riscontrate, ma non la tipologia, che rientra nell’ambito della discrezionalità del singolo operatore. Sono però le aziende sanitarie a dover effettuare questi controlli, basandosi sui dati presenti nel loro archivio”.