Soldà contro la deriva dell’ospedale Pertini di Roma
Il vicepresidente dell’Italia dei Diritti: “Inaudito che manchino strumenti base come le flebo e che i parenti supportino i turni del personale carente in organico, i cittadini devono disporre di servizi adeguati”
“Per quanto concerne la Sanità, nessuna buona nuova: oggi è l’ospedale Pertini, domani può essere un’altra struttura. A parte qualche centro d’eccellenza, in termini qualitativi si registra comunque una situazione di stallo generale”. Questo il duro e amaro commento del vicepresidente dell’Italia dei Diritti Roberto Soldà riguardo alla denuncia di alcuni parenti di pazienti ricoverati all’ospedale Pertini di Roma che segnalano la mancanza di strumenti essenziali quali termometri, flebo, apparecchiature indispensabili come quelle per la registrazione dei parametri vitali e tanti altri strumenti. In aggiunta a ciò, la carenza d’organico. Il personale presente si sacrifica ma è necessaria la collaborazione dei parenti per alleviare i disagi causati dall’insufficienza di infermieri e ausiliari. Prosegue l’esponente del movimento presieduto da Antonello De Pierro: “Queste carenze strutturali sono divenute ormai croniche, è inaudito che i parenti debbano ritrovarsi ad eseguire il lavoro di coloro che sono addetti alla cura dei pazienti e alla somministrazione delle terapie e dei pasti. E’ necessario che i cittadini, soprattutto nei momenti più difficili della loro vita, dispongano di servizi appropriati. E’ anche un diritto degli operatori sanitari lavorare in condizioni umane fornendo loro un organico sufficiente e la strumentazione adeguata. In tal modo si eviterebbero loro turni massacranti e si assicurerebbero migliori servizi per gli utenti. Mi auguro – conclude Soldà – che vengano presto fornite risposte concrete a tale denuncia perché non è certo questa la Sanità che desiderano i cittadini”.