Il presidente dell’Italia dei Diritti ha assistito nella cittadina umbra a Cabaret, lo spettacolo che ha aperto la nota kermesse teatrale
Roma - Si è registrata l’apoteosi del gradimento e dell’entusiasmo in occasione della serata inaugurale del Todi Festival, la nota kermesse teatrale giunta alla ventinovesima edizione. La trionfale apertura è stata affidata a uno spettacolo d’eccezione e di assoluta garanzia, Cabaret, il celebre musical broadwayano dal sapore garbatamente trasgressivo, messo in scena in anteprima nazionale, dopo oltre un ventennio di assenza dai palinsesti teatrali, dalla validissima Compagnia della Rancia. Grande mattatore sul proscenio un fenomenale Giampiero Ingrassia, affiancato da una compagine attoriale di grande valore, tra cui ha spiccato una brillante Giulia Ottonello, di fronte alla platea in visibilio dell’affollatissimo Teatro Comunale dell’incantevole cittadina umbra.
La regia della famosissima pièce, resa ancora più popolare dall’omonimo film, interpretato da Liza Minnelli, che ne è stato tratto in un esemplare riadattamento su pellicola, è stata consegnata all’esperienza e al talento di Saverio Marconi. Il pubblico non ha lesinato la sua approvazione, ma l’ha esternata totalmente, accompagnando tutta la rappresentazione con applausi a profusione, reiterandoli ad oltranza, tutto in piedi, anche al termine, per richiamare più volte gli attori sulla ribalta a ricevere la meritata ovazione. Un successo già destinato dal copione previsionale, una straordinaria pagina teatrale da incorniciare e assegnare agli annali, generato sì da una perla di repertorio, ma soprattutto dalla grande professionalità di un attore protagonista che agli sfolgorii della popolarità ha sempre anteposto con umiltà il pragmatismo del mestiere e ha saputo trasmettere quel valore prezioso ai suoi compagni di avventura, complice anche la decisione rivoluzionaria e coraggiosa del direttore artistico Silvano Spada, apparso raggiante, di aprire gratis il festival a tutti, accarezzando il sempre incerto territorio dello sperimentalismo. Un tripudio popolare che è stato condiviso anche dai tanti personaggi presenti, che si sono inchinati di fronte all’immenso spessore artistico di cui hanno potuto godere, un’iniezione di linfa vitale per un messaggio di grande valore culturale, che si è irradiato da Todi, la migliore risposta a quei vacui surrogati commerciali, con data di scadenza inclusa, che sempre più spesso, spingendo sul pedale della superficialità, vengono clamorosamente spacciati come forme d’arte.
Ad applaudire anche il giornalista presidente del movimento Italia dei Diritti Antonello De Pierro, che da direttore di Italymedia.it e in passato da direttore e voce storica di Radio Roma si è sempre battuto per vedere attribuita al teatro l’importanza e l’attenzione che merita. Impegnato da lungo tempo a girare i teatri per testimoniare il sostegno del movimento che presiede alle opere sceniche, non poteva certo mancare all’appuntamento più importante del settore, soprattutto quest’anno che la commendevole azione di Spada ha notevolmente corroborato la spinta propulsiva verso una coscienza più consolidata nei corpi collettivi rispetto alla cultura teatrale.
Tra gli altri in platea si sono visti Christian De Sica, Corrado Augias, Giorgio Ferrara, Adriana Asti, Catherine Spaak, Pino Strabioli, la bravissima Laura Lattuada, ritornata al festival come spettatrice dopo aver trionfato in scena lo scorso anno, Alberto Michelini, Mita Medici, Marco Simeoli, Ida Di Benedetto, il decano dei pierre Angelo Ciccio Nizzo, tuderte di origine, la cantante Giò Di Sarno, la governatrice dell’Umbria Catiuscia Marini, il suo sfidante alle ultime elezioni regionali Claudio Ricci, il sindaco di Todi Carlo Rossini e l’assessore regionale all’Agricoltura Fernanda Cecchini.