Il vice responsabile per le Politiche Sociali dell’Italia dei Diritti: “Seppur lodevole dal punto di vista istituzionale, ciò che non si può far a meno di osservare è che si tratta di una sconfitta per un problema che non si riesce a risolvere”
Napoli - Un innovativo progetto di recupero del territorio è stato realizzato nei giorni scorsi a Castel Volturno, nel Casertano, dal primo cittadino Dimitri Russo, con l’ausilio delle consigliere comunali Anastasia Petrella e Stefania Sangermano, al fine di denunciare il problema dello sfruttamento della prostituzione nei paesi posti a ridosso della Domiziana. Le due amministratrici locali, infatti, si sono finte per un giorno prostitute, così, quando qualche automobilista si fermava per patteggiare una prestazione sessuale, saltava fuori il sindaco Russo per sensibilizzare il cittadino sul problema. Inoltre, duecento metri più avanti si trovava una pattuglia della Polizia Municipale incaricata di far rispettare, a suon di sanzioni, l’ordinanza antiprostituzione emessa due mesi prima dallo stesso Russo.
L’iniziativa del massimo esponente amministrativo è stata, così, commentata da Aniello D’Angelo, vice responsabile per le Politiche Sociali dell’Italia dei Diritti: “Seppur lodevole dal punto di vista istituzionale, poiché attraverso questo progetto il sindaco Russo ha, senza dubbio, portato alla luce l’annoso problema della prostituzione nel territorio campano, ciò che non si può far a meno di osservare è che si tratta di una sconfitta per un problema che lo stesso sindaco non riesce a risolvere sul suo territorio. Sì, così facendo il sindaco ha fatto una bella figura, ma ciò che mi chiedo è quanto sia stata, effettivamente, utile questa iniziativa. Dopo questa azione di polizia il problema è stato risolto? Peraltro, la prostituzione non è presente, esclusivamente, sulla Domiziana, ma tanti sono i luoghi di meretricio camuffati da altro. Su tutti, si pensi ai centri estetici asiatici. Ecco, sicuramente questo non è l’unico modo per risolvere il problema della prostituzione, anzi, così non la si debella. È, indispensabile, invece, un’azione congiunta tra tutte le forze presenti sul territorio, affiancate da direttive, emanate a livello centrale, volte a regolarizzare quello che avviene non regolarmente”.