Il presidente dell’Italia dei Diritti e candidato al Senato con Centro Democratico: “Siamo nettamente contrari ad affidare la sorte dei viaggiatori a compagnie terze e ci auguriamo che ciò non avvenga più in futuro, in quanto è naturalmente prevedibile un abbassamento degli standard di sicurezza. Ci duole che chi ha valutato non la pensi evidentemente come noi”
Roma - “Quanto accaduto l’altra sera a Fiumicino e i retroscena emersi in seguito ci hanno lasciati esterrefatti, imponendoci inevitabili quesiti e riflessioni, alcuni dei quali forse non otterranno mai una risposta. In ogni caso le nostre valutazioni in merito ci conducono a formulare le nostre convinzioni e ad elaborare i suggerimenti per le conseguenti azioni da porre in essere”.
E’ così che interviene Antonello De Pierro, presidente del movimento Italia dei Diritti e candidato al Senato della Repubblica con la lista Centro Democratico, parlando dell’incidente occorso ad un aereo della compagnia romena Carpatair, che viaggiava per conto di Alitalia, che sabato scorso nell’Aeroporto Intercontinentale “Leonardo da Vinci” di Fiumicino, è uscito fuori pista provocando il ferimento di 16 persone, di cui alcune gravi.
“La nota trattativa Cai – continua deciso De Pierro – ha regalato alla nuova proprietà di Alitalia la polpa pura della nostra compagnia di bandiera, facendo ricadere sui corpi collettivi il risanamento dell’esposizione debitoria. Da un punto di vista etico quindi non riusciamo a maggior ragione a concepire il subappalto di voli ad altre compagnie, per lo più sconosciute, per contenere la spesa. E’un insulto, prima ancora che una più conciliante scarsa informazione ai viaggiatori, che spesso, a quanto è dato sapere, sono ignari di affidare il loro destino a sigle sconosciute, convinti di volare con Alitalia. Eppure il preludio a quanto successo c’era stato in più occasioni, ma solo ora si è intervenuti per bloccare i ‘voli in affitto ’. Sabato sera si è sfiorata l’ecatombe, se solo l’aereo avesse impattato sulla struttura aeroportuale saremmo stati costretti a registrare numerose vittime. La scelta di Alitalia di far sparire il logo dall’aeromobile è stata di certo di cattivo gusto. Di fronte ad una disgrazia del genere si è pensato a salvare l’immagine aziendale, salvo poi esporsi all’effetto boomerang”.
Poi il leader dell’Italia dei Diritti ha rivolge l’indice alle responsabilità: “Al di là delle implicazioni penalmente rilevanti, che non spetta certo a noi dover eccepire, ma fior fiore di inquirenti sono già all’opera per farle emergere qualora ci fossero, e in quel caso auspichiamo pene esemplari per i colpevoli, ci sono indubbiamente delle condotte riconducibili alla sfera professionale. Mai e poi mai avrei pensato che una compagnia aerea come Alitalia potesse subappaltare i servizi di volo, che, come dimostrato hanno messo a rischio la sicurezza, senza tralasciare il non certo irrilevante dettaglio della scarsa trasparenza e chiarezza informativa. Però all’azienda vorrei concedere qualche attenuante, non certo comunque da noi condivisa ma fortemente biasimata, in quanto questa è naturalmente orientata verso una logica del profitto, ancorché moralmente discutibile. Ma se una società avvia un’iniziativa del genere sa anche che sarà sottoposta al vaglio di un organo accertatore che dovrà ponderare e approvare, oppure respingere. Nella fattispecie questo ruolo è toccato all’Enac, che pare abbia sottoscritto i provvedimenti di Alitalia a beneficio di Carpatair. Ebbene noi siamo nettamente contrari ad affidare la sorte dei viaggiatori a compagnie terze e ci auguriamo che ciò non avvenga più in futuro, in quanto è naturalmente prevedibile un abbassamento degli standard di sicurezza. Ci duole che chi ha valutato non la pensi evidentemente come noi. In ogni caso ci piacerebbe vedere da parte di chi ha indirettamente e involontariamente provocato il disastro, concedendo l’autorizzazione menzionata, redigere l’atto delle dimissioni, riferito alle posizioni apicali dell’ente, cosa che sarebbe naturale in un paese normale, altrimenti intervenga chi di competenza ad azzerare i vertici dell’Enac, almeno per rispetto di chi ha subito sulla propria pelle tutti i disagi di un evento che forse poteva essere evitato, quei malcapitati, e forse paradossalmente fortunati, passeggeri, con cui solidarizziamo”.