Il vice presidente dell’Italia dei Diritti: “Il dissesto idrogeologico che la legge avrebbe provocato è paragonabile all’attuale situazione in cui versa la maggioranza”
Roma – Terremoto nella maggioranza a causa del Piano Casa per il Lazio presentato dalla giunta regionale di Renata Polverini. Il progetto è stato, infatti, impugnato presso la Corte Costituzionale dai ministri Giancarlo Galan (Beni Culturali) e Stefania Prestigiacomo (Ambiente) con il benestare del Consiglio dei ministri. Eclatante la presentazione delle dimissioni in blocco dei dieci assessori Pdl della giunta Polverini. La governatrice non ha accettato tali dimissioni e si è rivolta direttamente al Premier.
Roberto Soldà, vice presidente dell’Italia dei Diritti, ha così commentato la vicenda: “E’ un piano, questo, che è riuscito a dividere il centro-destra e gli elettori sono spettatori di tutto ciò. La giunta regionale aveva presentato con orgoglio il Piano Casa per il Lazio, ma è risultato non idoneo in quanto dannoso sia per l’ambiente sia per i cittadini. In esso non si tiene conto del territorio e si rischia di costruire strade, edifici e strutture che potrebbero andar giù, come è successo in Liguria e in Toscana, al verificarsi di eventi ambientali, come piogge molto forti, che causano smottamenti nel terreno. Il dissesto idrogeologico del territorio – continua l’esponente del movimento presieduto da Antonello De Pierro – è paragonabile all’attuale situazione in cui versa questa maggioranza.
In ogni caso, rimaniamo in attesa della pronuncia, in merito, della Corte Costituzionale.