Il responsabile per la Giustizia dell’Italia dei Diritti: “Noi auspichiamo che ci sia un intervento del CSM a tutela della procura di Napoli e dei tre magistrati coinvolti”
Roma – Ieri il parlamentare del Pdl Alfonso Papa, detenuto nell’ambito dell’inchiesta della P4, ha fatto pervenire ai giornalisti una lettera-denuncia in cui accusa i magistrati di Napoli di avergli fatto pressioni per indurlo ad accusare il premier Silvio Berlusconi in cambio della scarcerazione. Della questione si occuperà la procura di Perugia, ma l’arrivo della missiva ha fatto sì che il ministro della Giustizia Francesco Nitto Palma disponesse l’invio degli ispettori nella procura partenopea. Giovandomenico Lepore, procuratore capo di Napoli, non esclude una eventuale querela per diffamazione nei confronti di Papa.
Giuliano Girlando, responsabile per la Giustizia dell’Italia dei Diritti, ha così commentato l’accaduto: “Diamo piena solidarietà al procuratore capo Lepore e ai pm Francesco Curcio e Hanry J. Woodcock che in queste ore sono sotto un attacco ai danni delle procure.
Si tratta dello stesso metodo utilizzato contro i giudici Clementina Forleo e Luigi De Magistris. Alfonso Papa sta, di fatto, dimostrando la validità delle accuse usando un sistema intimidatorio basato su ricatti e minacce.
Noi auspichiamo – continua l’esponente del movimento presieduto da Antonello De Pierro – che ci sia un intervento del CSM a tutela della procura di Napoli e dei tre procuratori, in modo che possano svolgere le loro inchieste senza essere sotto minacce e intimidazioni criminali”.