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Aziende milanesi non assumono disabili, D’Angelo indignato

Il vice responsabile per le politiche sociali dell’Italia dei Diritti: “Ogni azienda deve garantire una percentuale di assunzione dei portatori di handicap”

Milano, –  Preferiscono pagare cinquantuno euro di multa piuttosto che assumere disabili, chiedendo che venga alzata a 30 dipendenti la soglia dell’obbligo di assunzione dei portatori di handicap. Così le aziende milanesi, nonostante gli incentivi per chi assume, si fermano alla prima assunzione, pagando poi la sanzione giornaliera per ogni posto lasciato libero, come prescritto dalla legge 68.

“È molto degradante, da parte delle imprese, prendere certe posizioni egoistiche e discriminanti nei confronti delle persone svantaggiate. – commenta Aniello D’Angelo, vice responsabile per le politiche sociali dell’Italia dei Diritti –. Ritengo vergognoso che si trovino questi escamotage perché, per quanto riguarda per esempio la sicurezza, l’azienda deve attrezzarsi e far rispettare le regole. Capisco che ci si voglia tutelare e quant’altro, ma dovrebbe essere legiferato come obbligo che, indipendentemente dal numero di dipendenti, si debba garantire una percentuale di assunzione dei disabili, proprio come nei concorsi pubblici che prevedono i posti riservati”.

Intanto è stato aperto uno sportello unico per diversamente abili, utile per individuare le aziende che trascurano i propri doveri, essenziale per monitorare il numero dei portatori di handicap e aiutarli ad inserirsi nel mondo del lavoro.

“Questa percentuale deve essere rispettata, pena la chiusura delle aziende – conclude l’esponente del movimento guidato da Antonello De Pierro –. È l’azienda che deve adeguarsi al portatore di handicap, non il contrario. Perché il disabile si ritrova nella condizione di svantaggio, non se l’è scelta”.

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