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Gli enti territoriali piemontesi reclamano per tagli da 10 milioni, l’analisi di Guazzi

Il viceresponsabile per la Pubblica Amministrazione dell’Italia dei Diritti:“La Regione subisce l’intransigenza delle scelte politiche del governo in nome del cosiddetto federalismo”


Torino – E’ stato deliberato lunedì scorso dalla giunta regionale piemontese un taglio da 10 milioni di euro che investe Province, Comuni e comunità montane. La misura intrapresa interessa comparti diversi: dall’edilizia scolastica alle politiche sociali, alla cultura, alle spese di funzionamento, comprese quelle legate al personale.

“Il tanto proclamato ricco e produttivo Nord non sembrerebbe tale – osserva Andrea Guazzi, viceresponsabile per la Pubblica Amministrazione dell’Italia dei Diritti –. Si supporrebbe che il Settentrione abbia più risorse del resto del Paese, ma dai dati di fatto è evidente una cronica mancanza di fondi. Tutto questo rimanda alla citazione di Berlusconi ‘non mettiamo le mani in tasca degli italiani’: non si aumentano le tasse neanche per chi potrebbe sopportarne l’incremento, ma si colpiscono le fasce intermedie con il taglio di servizi ad esse destinati”.

La manovra correttiva deliberata dall’amministrazione regionale ha suscitato un dissenso bipartisan, generando polemiche sia nel centrodestra, sia nel centrosinistra. Sarebbe, secondo la maggioranza degli enti locali piemontesi, un taglio insostenibile. Da parte sua, la Regione Piemonte replica di non poter fare altrimenti, dovendo affrontare nel bilancio 2011 un buco pari a 390 milioni di euro.

“Gli enti locali hanno tutte le ragioni, ma non si può giudicare il Piemonte per la decisione intrapresa – continua l’esponente del movimento presieduto da Antonello De Pierro –. E’ l’amministrazione regionale ad avere in mano il bilancio e d’altronde se i soldi non ci sono, non si possono inventare. La Regione in questione subisce l’intransigenza delle scelte politiche del governo, le quali colpiscono direttamente enti territoriali come le Comunità montane, che già fanno un enorme fatica a campare”.


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