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In arrivo 4700 profughi nel Lazio, lo stupore di Celardo

Il viceresponsabile per il Lazio dell'Italia dei Diritti: "Totale solidarietà ai profughi, ma ci aspettiamo dalla Polverini la stessa sollecitudine per le 10mila famiglie, italiane e non, in attesa di un alloggio popolare”

 

 

Roma – Sono 4.700 i profughi in arrivo nel Lazio. È questa la quota stabilita dal Viminale rispetto ai cinquantamila in fuga dal Nord Africa che, secondo le indicazioni del ministro Roberto Maroni, verranno spalmati su tutte le regioni italiane in base al criterio di un migrante ogni mille abitanti. La provincia di Roma ne ospiterà circa 3mila, un migliaio fra Frosinone e Latina, il resto fra Rieti e Viterbo.

Una risposta tempestiva, da parte del Comune, che sorprende il viceresponsabile regionale dell’Italia dei Diritti, Carmine Celardo, il quale ribadisce “la totale vicinanza e solidarietà di tutta l’Italia dei Diritti alle popolazioni del Nord Africa e la volontà di aiutarli con ogni mezzo a difendersi da assassini e mercenari pagati dal criminale di turno, ma -  continua Celardo – resto stupito di come questa destra fino a ieri xenofoba si sia improvvisamente, dopo l’esclusione dell’Italia dal tavolo di concertazione dei Paesi intervenuti in sostegno delle popolazioni del Maghreb, attivata cercando immobili, ottenendo addirittura dal Vaticano la disponibilità a trovare luoghi di ricovero”

Certo, al momento non sono previsti nuovi insediamenti nell'area metropolitana di Roma, ma è curioso come “non ci sia stata la stessa velocità ad attivarsi per quelle 10mila famiglie romane sotto sfratto e in attesa di un alloggio popolare”, commenta sorpreso il rappresentante regionale del movimento guidato da Antonello De Pierro.

E conclude: "Abbiamo il dovere di offrire aiuto al popolo libico, ponendo però delle condizioni: nel Lazio e, in particolare su Roma, si concentrano già numerose emergenze. Ci auguriamo, dunque, che le Autorità competenti e le parti sociali facciano il loro sacrosanto dovere, attivandosi in modo concreto per queste persone bisognose, ma ci attendiamo dalla Polverini la stessa sollecitudine per famiglie che sono in graduatoria per l’assegnazione di case popolari e che da anni non hanno risposta”.

 

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