La responsabile cittadina dell’Italia dei Diritti punta il dito contro il
mondo dell’edilizia pontino, reo di non tener conto delle esigenze del territorio
Latina – Il maltempo dei giorni scorsi ha messo ko l’ospedale Santa Maria Goretti del capoluogo pontino, allagando il reparto di radioterapia e medicina nucleare. Non cerca alibi la responsabile per Latina dell’Italia dei Diritti, Camelia Di Marcantonio: “Bastano tre giorni di piogge e la conta dei danni è così alta tanto da parlare di stato di calamità, ma non è il maltempo il problema, bensì la mancata attuazione di politiche preventive”.
La Di Marcantonio tira in ballo il mondo dell’edilizia nella pianura pontina, che non tiene conto delle esigenze del territorio. “Un esempio tra molti è, appunto, l’ospedale Santa Maria Goretti: il padiglione ‘Porfiri’ si trova a livello della strada, ma per sottoporsi ad alcuni esami specifici bisogna scendere addirittura nel piano sottostante”. Non si tratta di un’eccezione circoscritta alla sola struttura ospedaliera: “Sono molti i garage, pubblici e privati, ad essere edificati sotto il livello della strada, ed ogni volta che il maltempo imperversa i danni sono ingenti. Il colmo - continua l’esponente del gruppo extraparlamentare - è che si continui a costruire ancora in questo modo”.
Poiché i macchinari per la radioterapia, situati all’interno del reparto allagato, sono fuori uso, e la riparazione potrebbe richiedere tempi lunghi, i pazienti oncologici verranno dirottati presso il nosocomio Regina Elena di Roma per proseguire i cicli di radioterapia. La responsabile del movimento fondato da Antonello De Pierro si interroga sulle immediate conseguenze di questo stop forzato del reparto pontino, che si ripercuoteranno sulle liste d’attesa: “Già prima per prenotare questa tipologia di esami bisognava aspettare mesi, se non anni. Non oso immaginare ora quale ulteriore rallentamento subiranno le prenotazioni. La situazione è catastrofica”.