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Italia dei Diritti

Movimento politico nazionale
per la difesa dei diritti dei cittadini.

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Antonello De Pierro, parla il poliziotto giornalista aggredito dal boss Spada e sanzionato incredibilmente dalla Polizia

Il presidente dell'Italia dei Diritti ha deciso di rompere il silenzio sull'assurda vicenda, che vide il suo dirigente credere alla versione del clan. Era stata chiesta la destituzione poi derubricata in deplorazione, con carriera bloccata. Presto sarà un baby pensionato a spese dei cittadini, che sono costretti a lavorare fino a 67 anni  

Roma - E' nota a molti la vicenda che ha coinvolto, suo malgrado, il presidente dell'Italia dei Diritti Antonello De Pierro e la sua famiglia, in particolare sua madre Lucia Salvati, dirigente statale in pensione, i quali, dopo aver presentato un esposto per abusi edilizi sono stati risucchiati in un vortice kafkiano fatto di intimidazioni, coperture istituzionali, aggressioni mafiose. Il giornalista e politico romano, affiancato spesso anche da sua madre, da anni sta combattendo per far emergere la verità e accendere definitivamente i riflettori su una storia torbida fatta di clamorose omissioni da parte di chi, nel tessuto istituzionale, in particolar modo di Ostia, avrebbe dovuto vigilare e far rispettare le norme codificate nel nostro ordinamento giuridico. Soprattutto è balzata più volte agli onori delle cronache l'episodio che vede De Pierro e suo fratello vittime di un'aggressione fisica, condita da minacce di morte, da parte del noto boss mafioso Armando Spada. L'esponente del clan, cugino di quel Roberto Spada che colpì con una testata il reporter Daniele Piervincenzi, è lo stesso che minacciò di morte  ("Ti sparo in testa") e sequestrò la giornalista di Repubblica Federica Angeli, che vive sotto scorta. E' questo il personaggio che un giorno si presentò alla porta del leader dell'Italia dei Diritti, accompagnato in macchina da Alfonso De Prosperis, noto imprenditore della lavorazione del ferro e da sua moglie Angela Falqui, per indurlo, con le maniere forti (dopo l'aggressione fu costretto a ricorrere, insieme a suo fratello,  alle cure dei sanitari), a farlo desistere dal proseguire a chiedere giustizia per i torti che riteneva di aver subito. La Falqui era l'intestataria di un immobile, confinante con la proprietà di De Pierro, in cui erano state realizzate delle imponenti opere edili (si parla della trasformazione di una porzione di villetta bifamiliare in 4 appartamenti, poi tutti venduti). Dalla famiglia dell'ex direttore di Radio Roma erano stati presentati degli esposti per chiedere la verifica della liceità dei lavori effettuati, ma non ci sono stati mai riscontri. Come non ci sono stati in merito a un'altra costruzione, sempre della Falqui, risultata poi abusiva, che non solo non rispettava i canonici 5 metri di distanza dal confine altrui, ma addirittura sconfinava di circa 50 cm, come dimostrato apoditticamente con videoriprese da De Pierro. Un illecito visibile ictu oculi e accertato successivamente in sede giudiziale solo su impulso di parte, tramite una citazione in giudizio in sede civile, terminata con una condanna alla demolizione, che però 2 vigilesse in servizio a Ostia, Patrizia Sgueglia ed Emanuela Spito, non solo non notarono, ma arrivarono addirittura a dichiarare che la proprietà della Falqui era stata ispezionata, ma non erano state riscontrate irregolarità.

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De Pierro, a Percile ha vinto l'Italia dei Diritti

Il presidente del movimento commenta il 30% ottenuto alle ultime elezioni nel comune della Valle Ustica e spiega perché considera questo risultato un successo

Roma - Ad alcuni giorni dallo spoglio delle elezioni amministrative 2020, che hanno visto il movimento Italia dei Diritti partecipare con una lista in più comuni, il presidente Antonello De Pierro, il giornalista ex direttore e voce storica di Radio Roma che lo fondò alcuni anni or sono, si avventura in una disamina del voto. E lo fa con riferimento a Percile, incantevole borgo della Città Metropolitana di Roma Capitale, dove la formazione politica da lui presieduta ha incassato un'espressione consensuale pari al 30%, che ha permesso di eleggere 3 consiglieri (il candidato a sindaco Giovanni Ziantoni, Roberto Porcacchia, nipote d'arte in quanto suo zio è Oscar Tortosa, attuale vice presidente del movimento e noto politico di lungo corso, e il dottor Marco Del Monaco, medico presso l'ospedale di Subiaco) grazie a un magistrale lavoro di squadra che ha visto impegnati senza soluzione di continuità e con un ingente impiego di energie tanti dirigenti territoriali, a iniziare dal responsabile provinciale di Roma Carlo Spinelli, che tanti applausi ha riscosso durante il suo intervento in occasione della chiusura della campagna elettorale, facendo impennare verso il rosso il termometro dell'entusiasmo.

Fondamentali per il risultato ottenuto sono stati altresì il responsabile per la Valle Ustica Mattia Cola e quello locale Daniele Vitelli, che hanno supportato magistralmente il candidato sindaco Giovanni Ziantoni, uno degli esponenti più attivi nelle file del movimento capeggiato da De Pierro, già consigliere comunale a Sambuci e sempre in prima linea come responsabile territoriale per Vicovaro. Ma anche lo stesso numero uno dell'Italia dei Diritti,capogruppo nell'assemblea consiliare della vicina Roccagiovine e consigliere nell'Unione dei Comuni Valle Ustica (di cui fa parte anche Percile), nonché a capo di un gruppo di ben 8 membri in seno alla Comunità Montana dell'Aniene (attualmente commissariata per favorire la trasformazione in Unione dei Comuni Montani), ha dato il suo contributo a ciò che i pronostici della vigilia annunciavano come una vittoria epocale e senza precedenti, chiudendo trionfalmente proprio a Percile la campagna elettorale, tra un fiume di applausi scroscianti e risonanti ovazioni, di fronte a una platea numerosissima, nonostante le misure restrittive imposte dalle norme anticovid.

Tra i tanti sostenitori dell'Italia dei Diritti presenti, accorsi anche da altri comuni, in particolare dalla limitrofa Licenza, dove il movimento si prepara a lanciare la sfida per la prossima tornata amministrativa, si è infilato qualche elettore di altre liste, che lasciandosi andare a qualche contestazione dal sapore triviale ha fatto sfiorare la rissa, scongiurata fortunatamente dall'intervento delle forze dell'ordine presenti.

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Mattia Cola diventa responsabile Italia dei Diritti per Valle Ustica

Il responsabile provinciale romano del movimento Italia dei Diritti Carlo Spinelli con il benestare del presidente Antonello De Pierro nomina Mattia Cola nuovo responsabile del movimento per la Valle Ustica mentre Daniele Vitelli diventa il nuovo responsabile per Percile

 
 

Roma:- Nuovi incarichi in seno al movimento Italia dei Diritti fondato e presieduto dal noto giornalista romano Antonello De Pierro.

Il responsabile provinciale romano del movimento Carlo Spinelli ha nominato il giovane Mattia Cola responsabile per la Valle Ustica, che comprende i cinque comuni di Vicovaro. Licenza, Mandela, Roccagiovine e Percile, nella Città Metropolitana di Roma Capitale:” La scelta di affidare la Valle Ustica a Mattia, residente a Percile, nasce dal fatto che da sempre ha dimostrato di avere a cuore i problemi dei residenti del territorio – dice Carlo Spinelli – e siamo sicuri, tanto io quanto il presidente Antonello De Pierro, che conosce molto bene la zona in quanto capogruppo dell'Italia dei Diritti nel consiglio comunale di Roccagiovine e consigliere proprio nell'Unione dei Comuni Valle Ustica, che saprà dare un contributo importante affinché nei comuni della zona venga garantita la legalità e cessi la superficialità con la quale a volte i piccoli comuni vengono amministrati”:

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Italia dei Diritti offre una nuova casa politica ai fuoriusciti dal movimento Cinque Stelle

ll movimento fondato e presieduto da Antonello De Pierro attraverso il responsabile per la politica interna Carlo Spinelli si presenta come la vera novità del panorama politico nazionale e apre le proprie porte ai transfughi pentastellati

Roma - La situazione politica che si sta vivendo in questo momento in Italia è molto complicata complice un coronavirus che sta ritornando prepotentemente all'assalto della salute umana un pò in tutto il mondo con il nostro Paese che a dir la verità sta tenendo bene al nuovo attacco del Covid-19, il problema immigrazione che ancora tiene banco, la scuola italiana che lamenta molte lacune, Mes si o no; queste e altre problematiche sono temi di scontro tra le opposte fazioni politiche ma anche all'interno delle stesse coalizioni, se non dei partiti, che spesso si trovano in disaccordo e provocano scossoni pericolosi che mettono a rischio non solo la tenuta del governo ma anche la formazione di un nuovo esecutivo in caso di nuove elezioni. Ecco quindi che sono molti i politici anche di spicco che decidono di uscire dalla propria formazione politica in disaccordo con i vertici della stessa o con la linea che il partito o movimento sta portando avanti o semplicemente perché delusi da programmi politici e di governo che il proprio gruppo politico non è riuscito a portare avanti e concretizzare.

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De Pierro, Italia dei Diritti a Marcetelli per vincere

Il presidente del movimento, che schiera Giuliana Rainaldi come candidata a sindaco, ritorna sulla polemica delle "liste civetta" e spiega perché i cittadini del borgo reatino non possono perdere questa "straordinaria opportunità" per far rinascere il paese

 

 

Roma - Dopo la polemica sollevata nei giorni scorsi circa la definizione di "lista civetta" da parte di alcuni quotidiani, in riferimento alla presentazione della candidatura di Giuliana Rainaldi a sindaco di Marcetelli, sostenuta da dieci aspiranti consiglieri, il presidente del movimento Italia dei Diritti Antonello De Pierro è ritornato sull'argomento, rivendicando con decisione la scelta di concorrere per amministrare il comune più piccolo del Lazio, in provincia di Rieti.

 

 "Come ho già avuto modo di chiarire — esordisce De Pierro — la nostra candidatura a Marcetelli non nasce per caso. Da presidente dell'Italia dei Diritti seguo personalmente, molto spesso, o delego a tale scopo i segretari provinciali, persone di estrema fiducia, il vaglio delle candidature nei territori, prediligendo sempre l'inserimento nelle liste di persone residenti in loco, e solo quando ciò non risulta possibile ci orientiamo verso uomini e donne non dimoranti in ambito comunale, ma sempre con un legame molto forte con la zona e un marcato impulso motivazionale a impegnarsi nelle istituzioni, espletando con tutti i crismi l'attribuzione mansionale affidata loro dall'espressione consensuale degli elettori, sempre nell'interesse supremo dei corpi collettivi. Così è avvenuto con Giuliana Rainaldi, per la cui designazione mi assumo ogni responsabilità, avendone appurato personalmente le qualità professionali e morali idonee per chi aspira a rivestire cariche elettive sotto l'egida del nostro movimento. E non solo. Giuliana, residente a Riofreddo, a soli 35 chilometri, da sempre frequenta il territorio di Marcetelli e dintorni, a cui è legatissima e ha deciso di scendere in campo proprio per colmare quelle lacune amministrative che chi ha occupato finora gli scranni decisionali ha permesso che si producessero, lasciando orfani i cittadini, i pochi che sono rimasti, di elementi fondamentali atti a soddisfare le esigenze più ovvie del divenire fenomenico della quotidiana esistenza".

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Carlo Spinelli nuovo responsabile per la Politica Interna dell'Italia dei Diritti

Il segretario provinciale romano, membro del direttivo nazionale, è stato nominato dal fondatore e presidente del movimento Antonello De Pierro e succede a Oscar Tortosa, il quale da alcuni mesi ha assunto la carica di vice presidente

 

Roma - Il movimento Italia dei Diritti, fondato e presieduto dal giornalista Antonello De Pierro, ha un nuovo responsabile del Dipartimento Politica Interna.  Si tratta di Carlo Spinelli, membro del direttivo nazionale e segretario provinciale romano, che succede a Oscar Tortosa, approdato da qualche tempo alla carica di vice presidente. La nomina è giunta direttamente dal presidente De Pierro dopo un confronto aperto all'interno della riunione del direttivo nazionale, dove si è discusso tra l'altro dei nuovi progetti politici dell'Italia dei Diritti.

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"Liste civetta" a Marcetelli, De Pierro contro il Messaggero e il Corriere di Rieti

Il presidente dell'Italia dei Diritti rispedisce al mittente la definizione formulata dai due quotidiani  in riferimento al movimento che presiede

Roma - In occasione delle consultazioni elettorali 2020 per il rinnovo dei consigli comunali, rinviate dalla scorsa primavera al 20 e 21 settembre a causa dell'emergenza Covid 19, il movimento politico nazionale Italia dei Diritti, come di consueto, ha presentato anche quest'anno le sue liste in diversi comuni. Tra questi figura anche Marcetelli, graziosissimo borgo in provincia di Rieti,ai margini della Valle del Salto,che le statistiche anagrafiche indicano come il più piccolo del Lazio per numero di abitanti. Ha fatto notizia su diversi organi di stampa il fatto che a contendersi lo scranno di primo cittadino siano ben cinque candidati, come Il Messaggero, a firma di Samuele Annibaldi, e Il Corriere di Rieti, che gridano addirittura all'incredibile puntando il dito contro quelle che individuano come "liste civetta", tra cui, chi legge, può agevolmente scorgere il riferimento all'Italia dei Diritti, cosa su cui non sembra possano nutrirsi dubbi di sorta.

Non ci sta Antonello De Pierro, presidente dell'Italia dei Diritti e giornalista di lungo corso, a vedere etichettato in questo modo il movimento che presiede e dissotterra l'ascia di guerra della polemica, scendendo in campo in prima persone e rispondendo al mittente la definizione formulata.

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Italia dei Diritti in Valle Aniene, cambiamento di De Pierro passa per Percile, Roiate e Marano Equo

Il presidente del movimento esorta i cittadini a votare secondo coscienza ripudiando  i "percorsi clientelari" e "le logiche del voto familiare"

Roma - E' quasi in dirittura d'arrivo la campagna elettorale con cui le forze politiche stanno cercando di intercettare e orientare il consenso dei cittadini chiamati alle urne il 20 e il 21 settembre prossimi per esprimersi sul referendum inerente al taglio dei parlamentari, sul rinnovo del  presidente e del consiglio regionale di ben 7 regioni e dei sindaci e dei consessi consiliari di 962 comuni. Anche il movimento Italia dei Diritti, fondato e presieduto dal giornalista romano Antonello De Pierro, come di consueto ha presentato le sue liste in diversi comuni italiani. L'attenzione è particolarmente focalizzata sulla vicenda elettorale che porterà a eleggere i sindaci e l'assise consiliare di 3 comuni facenti parte della Valle dell'Aniene, dove è lapalissiano l'impegno profuso dal presidente De Pierro, trattandosi di un territorio a cui è particolarmente legato. Infatti il leader dell'Italia dei Diritti, è capogruppo della lista facente capo al movimento nel consiglio di Roccagiovine, è consigliere presso l'Unione dei Comuni Valle Ustica e già capogruppo, sotto il simbolo dell'Idd, di una squadra composta da 8 consiglieri presso la Comunità Montana dell'Aniene, subito dopo commissariata (appena 1 giorno, esattamente nell'ultimo dell'anno), con una tempistica quantomeno sospetta, per procederne alla liquidazione ai fini della trasformazione in Unione dei Comuni Montani. Una dedizione costante pertanto quella di De Pierro, che quest'anno passa per Percile, Roiate e Marano Equo, dove sono state presentate ben 6 liste. Solo a Percile una è stata ricusata dalla Commissione Elettorale e a concorrere ne sono rimaste dunque 5.

"Cambieremo Roccagiovine e tutta la Valle dell'Aniene" — aveva tuonato il giornalista romano dopo l'elezione a Roccagiovine, insieme ai consiglieri Dantina Salzano e Paolo Nanni. La frase pronunciata destò qualche preoccupata reazione da parte di qualche esponente politico locale, ma il Numero Uno dell'Italia dei Diritti non si scompose e continuò senza sosta l'attività intrapresa, al fine di tener fede alla promessa annunciata, che gli eventi successivi hanno tradotto nella realtà del tessuto sociopolitico della vasta zona, che comprende ben 31 comuni, costringendo a ricredersi coloro i quali l'avevano tacciata di essere il solito proclama retorico.

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Orsola (IdD) nel consiglio nazionale Anci, il compiacimento di De Pierro

Il presidente dell'Italia dei Diritti si complimenta con il responsabile per la Valle dell'Aniene per il prestigioso incarico del quale è stato insignito


Roma - "Saluto con estremo entusiasmo la nomina a consigliere nazionale Anci di Marco Orsola, nostro validissimo esponente nella Valle dell'Aniene. E' l'epilogo naturale di un impegno amministrativo ultraventennale, svolto sempre in impeccabile sintonia con gli standard operativi più elevati, che lo hanno condotto a far registrare una costante e perfetta concretizzazione sotto il profilo qualitativo. I risultati da sempre ottenuti al timone della macchina istituzionale sono riscontrabili ictu oculi e non possono non essere eletti a emblema di alta efficienza gestionale. Sono certo che Marco saprà onorare l'attribuzione mansionale di cui è stato investito in termini di valorizzazione dei piccoli comuni".

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Milk and Coffee in campo con Italia dei Diritti a Percile e Marcetelli

Monica Persiani e Morena Rosini, cantanti del noto gruppo musicale, sono candidate nelle liste del movimento presieduto da Antonello De Pierro nei 2 comuni del Lazio

Roma - Dopo il soddisfacente risultato incassato nelle scorse elezioni amministrative con, solo nella Città Metropolitana di Roma Capitale, 22 eletti in ben 8 comuni, anche quest'anno, in occasione delle consultazioni previste per il 20 e 21 settembre prossimi, data insolita decisa a causa del rinvio imposto dall'emergenza covid 19, il movimento Italia dei Diritti, fondato e presieduto dal giornalista romano Antonello De Pierro, noto per aver subito un'aggressione con minacce di morte da parte del boss mafioso Armando Spada, accompagnato sotto casa sua dal noto imprenditore di Ostia Alfonso De Prosperis e da sua moglie Angela Falqui, ha presentato le sue liste. Tra i vari comuni, in cui gli elettori troveranno da barrare, sulle schede elettorali, il simbolo del movimento che ha fatto orgogliosamente della legalità la sua imprescindibile bandiera, con l'ambizioso progetto, pianificato dal presidente De Pierro, di "scardinare", tra le altre cose, specie in alcune realtà locali, "consolidati percorsi clientelari e gestioni simil-feudali, ma soprattutto la logica del voto familiare, che spesso va a falsare il naturale orientamento del consenso", spiccano Percile, Roiate e Marano Equo, nella Città Metropolitana di Roma Capitale, e il delizioso borgo reatino Marcetelli, il più piccolo paese del Lazio.

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"Sei un povero demente". Anche Storace e Santanché contro Antonello De Pierro

Il presidente dell'Italia dei Diritti ha subito un linciaggio mediatico, ancora in corso, senza precedenti dopo la pubblicazione di un innocente tweet sulla manifestazione di Roma

Roma - Non accenna a scemare il linciaggio mediatico che sta colpendo da circa una settimana il presidente dell'Italia dei Diritti Antonello De Pierro, dopo che questi aveva pubblicato, in occasione della manifestazione tenutasi davanti a Montecitorio nel giorno della fiducia al Governo Conte bis, un tweet che stimava il numero dei partecipanti a una cifra che si aggirava intorno ai 300. La quantità espressa, che comunque è alquanto compatibile con la realtà partecipativa dell'improvvisata piazza, non è stata giudicata congrua dai supporter leghisti, i quali si sono scagliati contro il giornalista romano in decine di migliaia, con insulti e minacce su tutti i profili e le pagine social facenti a lui riferimento, da Twitter a Facebook, passando per Instagram per arrivare a You Tube e a ogni articolo pubblicato in rete che permettesse commenti degli utenti, specie dopo che Matteo Salvini gli aveva rivolto una critica dal palco, pur senza citarlo. Il primo post, dopo mezz'ora aveva già ricevuto 200.000 visualizzazioni e oltre 1000 commenti. Infatti subito dopo De Pierro ne aveva pubblicato un altro, con foto allegata, al fine di dimostrare la veridicità di quanto aveva affermato. Ma ciò non aveva convinto i suoi contestatori, i quali si erano ripetuti, rincarando notevolmente la dose , con una "violenza verbale senza precedenti", come l'aveva definita il leader dell'Idd.

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