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Ddl anticorruzione, il punto di Soldà

Il vicepresidente dell’Italia dei Diritti: “Occasione persa a discapito della legalità”

 

Roma - “Sono favorevole solo in parte verso le decisioni adottate dal Governo per combattere la corruzione e salvaguardare la legalità nel nostro paese”. Queste le parole di Roberto Soldà, vicepresidente dell’Italia dei Diritti, in merito alla stipula del disegno di legge anticorruzione messo a punto dal ministro della Giustizia Angelino Alfano.

 

 

“Degli 11 articoli di cui è composta la bozza approvo pienamente quelli relativi agli aumenti di pena ed alle misure di trasparenza che dovranno essere adottate dalle pubbliche amministrazioni nello svolgimento delle loro funzioni. Sono certo che questi controlli, se applicati in maniera serrata - continua Soldà -, motiveranno i numerosi lavoratori onesti e isoleranno, al contrario, coloro che fino ad oggi indisturbati hanno infranto la legge”.

 

 

“Di contro, non posso che condannare duramente il passo indietro fatto dall’esecutivo in tema di eleggibilità limitata dei candidati al Parlamento. Per questioni etiche e morali – termina l’esponente del movimento guidato da Antonello De Pierro –, il disegno di legge chiamato anticorruzione, non può permettere la candidatura di chi abbia avuto una condanna definitiva, in qualsiasi tipo di elezione”.

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