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Crimini ecologici controllati dal Capo Forestale a Napoli, interviene Di Mauro


Il viceresponsabile per la Campania dell’Italia dei Diritti: “Salvaguardare l’ambiente dalla macro e micro delinquenza significa operare con preparazione

 

“Il sistema di videosorveglianza già esiste nel parco di Somma, il problema è la gestione dell’impianto”. In questo modo Angelo Di Mauro, viceresponsabile per la Campania dell’Italia dei Diritti, manifesta il suo disappunto circa la richiesta del sindaco Allocca di inserire anche il comune di Somma Vesuviana nel Napoletano nel progetto di controllo ambientale, che, attraverso un sistema di monitoraggio informatico, misura 24 ore al giorno l’inquinamento delle acque, dell’area, della meteorologia e della sicurezza delle infrastrutture e dell’ambiente. Tale iniziativa è stata presentata dal comando provinciale del Corpo Forestale dello Stato, circa un mese fa,  per il cosiddetto ‘Triangolo della morte’ che comprende Marigliano, Acerra e Nola. Spiega l’esponente del movimento guidato da Antonello De Pierro: “Salvaguardare una zona aperta a discariche e appuntamenti criminali prevede una struttura idonea e un personale qualificato e non credo che la Polizia Forestale sia in grado di farlo. Ci sono molte aziende che si occupano dell’istallazione di impianti di videosorveglianza, quindi il primo problema è  garantire gare ufficiali ed inoltre – conclude Di Mauro – c’è bisogno di  ottime sale di controllo fornite di squadre tecniche adeguate e non di impianti morti perché abbandonati a se stessi”.

 

 

 


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