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La Protezione Civile diventa SpA, la reazione di Soldà

Il vicepresidente dell’Italia dei Diritti: “Si trasformerà in una nicchia lobbistica”


Roma – Dopo l’approvazione in Senato del decreto legge che dà il via libera alla trasformazione della Protezione Civile in una società per azioni a capitale interamente pubblico, il vicepresidente dell’Italia dei Diritti Roberto Soldà alza la voce: “La Protezione Civile, per sua struttura, in questi anni ha già utilizzato l’ordinanza relativa ai casi di emergenza con una facilità incredibile. E’ vero che il territorio italiano è in molte zone a rischio idrogeologico, ma negli ultimi anni l’utilizzo dell’ordinanza di protezione civile è stato smisurato rispetto a quelli precedenti; questo significa che c’è spreco di risorse pubbliche. Il personale, tra l’altro, è assunto in emergenza, non per pubblici concorsi, secondo una logica volta a utilizzare le risorse umane in maniera non trasparente. Non si sa perché si debba creare questa nicchia lobbistica – incalza il rappresentante del movimento presieduto da Antonello De Pierro – tramutando la Protezione Civile in una società per azioni che, in barba agli oneri di trasparenza di tutti gli uffici pubblici d’Italia, godrà di privilegi ad hoc”.

 

Intanto le proteste dilagano su tutta la penisola e in particolar modo all’Aquila, dove è stato indetto per sabato il “No Bertolaso Day” contro il decreto legge che, qualora fosse approvato definitivamente anche in Parlamento, affiderà al capo della Protezione Civile sia le responsabilità amministrative, sia quelle politiche, fino al 31 dicembre 2010.

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