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Soldà denuncia la situazione dei lavoratori precari privi di alcun diritto

Il vicepresidente dell’Italia dei Diritti: “Le modalità di occupazione devono essere adeguate ai tempi, ma non deve essere messa in secondo piano la stabilità del posto di lavoro”


“I contratti di lavoro che si avevano venti o trenta anni fa non sono più adeguati alla situazione finanziaria odierna. Nonostante questo, il trattamento economico sul posto di lavoro deve continuare a garantire ai lavoratori un minimo di sicurezza”. Questa è la dichiarazione del vicepresidente del’Italia dei Diritti Roberto Soldà riguardo alla situazione odierna dei giovani nel panorama dell’occupazione. “Il lavoro può essere flessibile – continua Soldà – ma deve continuare a garantire la sicurezza economica delle persone tramite le tredicesime, il versamento del TFR, i giorni di malattia pagati e il pagamento dei contributi”. Soldà denuncia poi: “E’ inutile fare proclami a favore delle famiglie se poi le leggi sul lavoro non ne facilitano la costruzione: per tale scopo sarebbero ideali asili nido all’interno delle aziende e leggi in favore delle madri lavoratrici”. Infine il vice presidente del movimento presieduto da Antonello De Pierro, conclude: “Il principio della flessibilità del lavoro non deve essere distorto in favore di una precarietà perenne, in cui i giovani sono ora coinvolti”.

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